lunedì 4 aprile 2022

UN AGGANCIO...DA FAVOLA

Per un compleanno antiage ho scelto un tuffo nel paese delle meraviglie. Sulla Soglia dei miei 18 anni immaginari, ho ricevuto questa sorpresa.. un week end per guardare il mondo con lo stupore con cui vi si posa lo sguardo di un bambino. 

Ignara della destinazione, ci mettiamo in viaggio. Solita playlist, di cui prima o poi vorrei discutere con voi perché insomma: dovremmo pur trovare una quadra che metta d'accordo romani, napoletani e siculi. Ma vabbè non tergiversiamo .. 
Il timone è puntato verso Nord, prima tappa Sant'Angelo, nei pressi di Viterbo. Non vi dice nulla?! Mi esprimo meglio... Sant'Angelo, il paese delle fiabe
Ci siamo? Lo conoscete? 
Continuate a leggere per saperne di più.

Sant'Angelo è un paese di poco più di 100 abitanti, tra i borghi dipinti più belli d'Italia. Nel tempo ha rischiato di essere via via abbandonato, ma gli abitanti, innamorati dei propri luoghi, sulla scia della famosa frase "Se puoi sognarlo, puoi farlo", hanno deciso di trasformarlo in un posto magico... e a parer nostro ci sono riusciti! Le vie di questo piccolo borgo si animano a ogni angolo di una fiaba, da Alice nel paese delle Meraviglie, al Gatto con gli stivali, alla Carica dei 101, Peter Pan, Mulan, La Bella e la Bestia, Mary Poppins... e la lista è ancora lunga. 
Quest'importante progetto parte nel 2017 alle ore 11.27 orario immortalato nel murales di Alice nel Paese delle Meraviglie proprio nella piazza principale, con l'orologio del Bianconiglio che segna proprio l'orario di inizio. Da li si srotolano davanti ai vostri occhi, in questa piacevolissima passeggiata, tavolozze di colori che immortalano stupore per i nostri sguardi. La bravura e l'amore di questi artisti si sente viva nell'aria e anche nei racconti degli abitanti del posto che con molto entusiasmo ti rendono parte di questo grande progetto il cui segreto è che per crescere, devi restare sempre un po' bambino. 


 



Durante la nostra passeggiata abbiamo avuto il piacere di incontrare Agostino e sua moglie che presso "Lo Gnomo Goloso" ci hanno deliziato con le bontà del posto: prosciutti, vino, formaggi, capocolli e marmellate... Una delizia, sicuramente da provare! Ovviamente abbiamo recensito tutto su Google, vieni a trovarci anche lì per saperne di più. 
Agostino e sua moglie ci hanno trasmesso la passione e l'amore della gente del posto per questo progetto. Davanti la loro bottega ovviamente c'è un grande murales di gnomi e folletti...immancabile. 

Oggi il progetto dei murales sta crescendo e presto dovrebbero raggiungere i cento. Un motivo in più per tornare. Girando l'angolo, ecco il piccolo Principe, che ci ricorda che " l'essenziale è invisibile agli occhi ". Troppo spesso ce ne dimentichiamo. E allora credo sia questo il segreto per crescere bene: non dimenticarsi mai, che quando nel cuore ne sentiamo il bisogno, ci si può lasciar ancora andare e guardare il mondo con gli occhi dei bambini. Lo stupore è l'allenamento migliore che si può fare per "invecchiare" in forma. Quindi lasciatevi stupire e visitate questo magico borgo. 





La nostra visita continua a Celleno, paesino di silenzi e memorie, definito il "Borgo Fantasma". La storia di Celleno ha origini antichissime, basti pensare ai recenti rinvenimenti di manufatti di origine estrusca. Celleno sorge su uno sperone di tufo che con gli anni, a causa delle erosioni e dei terremoti è andato via via consumandosi portando gli abitanti ad un progressivo abbandono di quei luoghi. 
Fu proprio negli anni '30, a seguito di un violento terremoto, che il borgo venne definitivamente abbandonato e si iniziò a costruire il nuovo borgo di Celleno, proprio nelle vicinanze di quello precedente. 
Celleno non è però stata dimenticata. Tra le vie di questo borgo tutto sussurra attraverso il vento ma piano piano sta tornando a prendere piede attraverso le mani di chi non ha dimenticato come era la vita su questa rupe. Infatti alcuni abitanti di Celleno, vissuti in giovane età tra le mura di questo borgo, oggi in pensione, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e riqualificare il posto perché quelle loro memorie possano essere tramandate negli anni. 
Entrando nel borgo, proprio prima della piazza principale c'è l'angolo del bacio. Subito dopo, arrivati in piazza, se siete fortunati come lo siamo stati noi, quel pesante silenzio che sembra avvolgere tutto è stato interrotto improvvisamente da musica in lontananza. 


Si tratta del Museo delle macchine parlanti, che merita secondo noi una visita attenta e dedita. Qui troverete Mario, un signore che vi accoglie e vi porta per mano attraverso la musica, dal primo fonografo, al giradischi, passando per il grammofono, per lo più perfettamente funzionanti. Ci ha deliziato con musica e racconti: conosce ogni singola particolarità di ciascuno macchinario presente nel museo. Ha una magia di storia e un profumo di antico che ti fa venire voglia di viaggiare nel tempo e ritrovarti con le puntine di diamante da posizionare con delicatezza e attenzione sul disco per sentire quella musicalità sicuramente non nitida ma che da stupore. Io, personalmente, sono rimasta completamente a bocca aperta, altro che Spotify dei giorni nostri .. tutt'altra musica, davvero! 

Continuando la passeggiata ci ritroviamo immersi in botteghe, ricostruite e riarredate come quelle di un tempo, dal fornaio, alle stalle per il bestiame, agli utensili utilizzati per l'agricoltura ecc.


Celleno è un borgo che non vuole morire, non vuole essere dimenticato, fantasma perché silenziosamente ti mostra la propria presenza tra vie apparentemente vuote ma dove la memoria prepotentemente vuole mostrarsi per non essere spazzata via da un tempo che troppo duramente ha eroso già troppo di questi posti.

Tappa principale del nostro aggancio, vi raccontiamo una passeggiata in compagnia del nostro Rio, nella suggestiva Orvieto, che in latino significa proprio "città vecchia", con le sue origini antichissima e la sua cattedrale magnifica. 
I primi insediamenti nel territorio di Orvieto sembrano risalire al Paleolitico anche se in realtà i segni più evidenti sono stati scolpiti dagli etruschi, di cui infatti ancora oggi troviamo tracce evidenti ovunque. 
Il Duomo di Orvieto, detto anche Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, ha una facciata in stile gotico, riportante scene del Vecchio e nuovo Testamento. Il rosone è uno dei punti salienti della facciata. Sembrerebbe essere un vero e proprio tesoro, da visitare, ma ahimè col cane non è stato fattibile.

Attività che sicuramente includono la compagnia dei nostri 4zampe sono:

~Visita del Borgo Medievale di Orvieto, una passeggiata rilassante tra architettura e panorami di contorno, attraverso la via Cava. 

~Pozzo di San Patrizio, visitabile si con i nostri amici pelosi, ma solo fino a 8kg e trasportati in una borsa. Nel nostro caso appare evidente che pur sentendosi un cagnolino che starebbe volentieri in braccio ai propri padroni, il nostro Rio e i suoi 25kg ci hanno costretto a rimandare questa visita sicuramente interessantissima.

~Orvieto Sotterranea, si! Questa non ce la siamo fatta scappare. Punto di ritrovo davanti la Cattedrale, presso la biglietteria che organizza le visite guidate. Accompagnati da una guida preparata e capace di coinvolgerci, ci siamo immersi in Orvieto sotterranea con tanto di 4zampe al guinzaglio. È stata una visita molto interessante. Orvieto, le cui origini sono, come già detto, antichissime, è costellata, nel sottosuolo, da innumerevoli grotte che gli abitanti stessi, scavavano nei tempi antichi, proprio sotto il perimetro della propria abitazione, come cantine, luoghi di lavoro o per l'estrazione dell'acqua. Delle innumerevoli grotte o labirinti, che dir si voglia, scorrono sotto Orvieto dei giorni nostri, ancora oggi molto deve essere riportato alla luce. Di questo alveare di grotte, attraverso la visita di Orvieto sotterranea, noi personalmente, abbiamo potuto visitarne un paio, dagli spazi capienti, adibite una al lavoro della farina e degli oli, con l'ausilio di animali per le attività più pesanti (immaginate quanto dovessero essere larghe per potervi passare), l'altra adibita a piccionaia, ovvero all'allevamento di piccioni, che, come oggi sui tavoli di molti ristoranti gourmet, qui, risultano essere un piatto tipico e allora merce di scambio per il sostentamento delle famiglie, durante i periodi più magri e di crisi. Vi riportiamo qualche foto per dare l'idea, ma vi consigliamo vivamente di prenotare una visita (ci sono orari ben scanditi durante l'intera giornata), che con un paio di ore di visita al massimo, vi riporterà indietro nel tempo e vi calerà nelle profondità di questi luoghi.

Per la sosta con la nostra Sunshine, per questo weekend abbiamo scelto l'Agriturismo Pomonte, a pochi chilometri proprio da Orvieto. 
Essenziale ma con tutto quello che occorre a chi, come noi, non chiede altro che acqua, corrente, e una doccia calda. 
Non abbiamo assaggiato la cucina, diciamo che sarà una "scusa" per tornarci... perché Orvieto e dintorni meritano sempre una seconda volta. 

#6ruote4zampe

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